Il prezzo per la vendita dei terreni pubblici sarà calcolato sulla base sui valori medi agricoli tipici delle procedure di esproprio. E' una delle novità contenute nel decreto “Salva Italia” che ha confermato il provvedimento inserito nella legge di stabilità per la privatizzazione dei campi di proprietà dello Stato.
Secondo le nuove disposizioni, gli stessi imprenditori agricoli potranno avanzare una proposta di dismissione dei terreni agricoli che non siano utilizzabili per altre finalità istituzionali pubbliche. L’articolo 27 del decreto consente, infatti, agli Enti proprietari di vendere i terreni agricoli e a vocazione agricola anche su richiesta dei soggetti interessati all’acquisto.
Per dare il via alla vendita si attende ora che il Ministero delle Politiche Agricole individui i terreni a vocazione agricola da alienare entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge di stabilità. Il neoresponsabile del dicastero di via XX Settembre, Mario Catania, ha già espresso il suo impegno in tale direzione.
La vendita avverrà mediante trattativa privata per gli immobili di valore inferiore a 400 mila euro e mediante asta pubblica per quelli di valore pari o superiore a 400 mila euro. In tutto si parla di 338mila ettari di campi coltivabili. Al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità agricola giovanile è riconosciuto il diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli.
Dalle privatizzazioni potranno nascere fino a 43mila nuove imprese agricole, secondo una stima della Coldiretti che al Forum di Cernobbio aveva avanzato la proposta poi ripresa sia dal Governo Berlusconi che da quello guidato da Mario Monti.
14 Dicembre 2011
Privatizzazione terreni, prezzi calcolati sui valori medi usati per gli espropri