All’indomani della mobilitazione che ha portato qualche pullman di dipendenti pubblici a sfilare, tra l’altro utilizzando i fondi destinati all’agricoltura anziché assegnarli direttamente alle aziende, nel centro di Roma per evidenziare la disparità di trattamento tra gli alluvionati del Veneto e quelli Salernitani, e che ha prodotto, a quanto ci è dato sapere, l’impegno da parte del Governatore Caldoro per uno stanziamento di 25 Milioni di Euro.
Già il fatto che per ottenere un “impegno” del Governatore Campano sia stata necessaria una manifestazione a Roma, la dice lunga sulla qualità dei rapporti tra le nostre istituzioni locali .
All’indomani della chiamata alle armi dell’Assessore Fasolino, Coldiretti sostenne l’esigenza, in primis, di avviare un confronto con la Regione dal quale poi, sarebbe potuto anche scaturire una strategia di mobilitazione su altri livelli. Questo poteva essere, secondo Coldiretti Salerno un percorso che, al di la delle parole d’ordine e degli slogan d’effetto, avrebbe consentito di realizzare una consapevolezza molto più forte tra i protagonisti.
Coldiretti, peraltro, ha dichiarato di rispettare la scelta compiuta dalle tante sigle della rappresentanza che si sono così tanto impegnate per ottenere qualcosa di ancora indefinito e, visto l’ammontare, ci permettiamo di sottolineare, del tutto insignificante.
Il senso di frustrazione delle popolazioni e delle imprese aumenterà col passare del tempo, creando un effetto boomerang sui territori nei confronti di quelle stesse amministrazioni che, più o meno coscientemente, hanno infiammato gli animi.
Coldiretti Salerno ritiene che amministrare un territorio sia un esercizio di alta responsabilità e ne comprende appieno le difficoltà; è, altresì convinta che chi amministra debba in via prioritaria agire per limitare i danni alle popolazioni ed alle imprese dei diversi comparti produttivi. Amministrare per poter dire agli altri quello che debbono fare è cosa diversa, riduttiva, lontana dalla cultura delle nostre imprese che quotidianamente operano in contesti non facili, in molti casi senza servizi adeguati, subendo la burocrazia di enti ed organismi che invece di accompagnare e sostenere le iniziative produttive, appaiono distrattamente impegnate a garantire il “mantenimento” di se stesse.
Ora che la questione è tornata nell’ambito che inizialmente avevamo proposto, Coldiretti Salerno è pronta a fare la sua parte, come sempre, riaprendo un confronto che non è chiuso, anzi, si arricchisce di un senso di consapevolezza nuovo.
Gli interlocutori, quelli giusti, già ci sono e ci riferiamo al Governatore Stefano Caldoro, all’Assessore Amendolara, all’Assessore Giovanni Romano, all’Assessore Edoardo Cosenza, con i quali impostare un ragionamento che, partendo dalla soluzione dell’emergenzialità e dei giusti risarcimenti alle imprese colpite dall’alluvione, possa volare più in alto affrontando con decisione le tante emergenze potenziali che il territorio si trova continuamente a subire, in una logica assurda che ci costringe a spendere molto di più per ricostruire rispetto a quanto potremmo effettivamente programmare di spendere in termini di prevenzione e manutenzione vera sul territorio.
Tale atteggiamento ci consentirebbe, inoltre, di rafforzare la nostra posizione anche in sede nazionale, potendo pretendere con maggiore determinazione, gli interventi straordinari del Governo, forti di un buon lavoro svolto sul livello territoriale.
3 Febbraio 2011
DANNI ALLUVIONALI: