Dalle mozzarelle senza latte al concentrato di pomodoro cinese spacciato come made in Italy fino al prosciutto ottenuto da maiali olandesi e venduto come nazionale, con tanto di fascia tricolore, ma anche grandi vini contraffatti, olio di semi imbottigliato come extravergine d’oliva e via ingannando i consumatori. La Coldiretti ha aperto a Roma, presso la sede di palazzo Rospigliosi, un vero e proprio “Salone degli inganni” in occasione della presentazione del primo Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia realizzato da Eurispes. Si tratta di reperti sequestrati nell’ambito delle operazioni antifrode effettuate da Nas/Carabinieri, Corpo forestale dello Stato ed Ispettorato repressione frodi ma anche di inganni scovati direttamente dalla Coldiretti, sia in Italia che all’estero.
“Per questo – sottolinea il presidente della Coldiretti campana, Gennarino Masiello – il consumatore deve stare attento, cercare le produzioni locali, garantite dagli stessi produttori o dai loro consorzi, sia per l’ortofrutta che per le carni, il latte e i suoi derivati. Solo in questo modo ci si garantisce non solo nella qualità ma anche nella sicurezza”. Il fatto che in Italia il mercato lattiero-caseario conta su una produzione nazionale di 110.000.000 quintali e un import pari a 86.000.000 quintali, “sta a significare – secondo la Coldiretti - che due mozzarelle su quattro non a denominazione d’origine vendute in Italia in realtà derivano da latte a lunga conservazione e prodotti equivalenti latte provenienti dall’estero anche se agli occhi del consumatore sembrano tutti italiani”. Ma, a fare danni è anche il fenomeno dell’italian sounding, i prodotti che ricordano nel nome o nella confezione il made in Italy e che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. Un giro d’affari che supera i 60 miliardi all’anno, due volte e mezzo il valore dell’export agroalimentare.
30 Giugno 2011
TROPPI INGANNI A TAVOLA