Circa la metà dei consumatori (49%) per fare la spesa è costretta a fare la spola tra diversi punti vendita per confrontare i prezzi più convenienti, mentre sei italiani su dieci fanno lo slalom tra gli sconti nelle corsie di negozi, discount e supermercati più che in passato.
E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Swg in occasione della diffusione dei dati Istat sul commercio al dettaglio a maggio che, a fronte di una sostanziale tenuta dell’alimentare (+0,2%), evidenziano un crollo dei piccoli negozi (-2,5%) e un aumento per la grande distribuzione (+1,9%) e per i discount (+1,2%). Nonostante gli impegni della vita moderna, per la prima volta rispetto al passato - sottolinea la Coldiretti - ben il 57% degli italiani dedica più tempo a fare la spesa.
Tra le tendenze emergenti si evidenzia l’aumento di quanti acquistano prodotti locali (40%), di chi sceglie solo frutta e verdura di stagione (50%), ma soprattutto di quanti scelgono i prodotti che costano meno (50%). Un fenomeno al quale la grande distribuzione risponde con l’aumento delle offerte, che interessa soprattutto i prodotti simbolo della dieta mediterranea.
Nella top five dei prodotti alimentari maggiormente in promozione sugli scaffali ci sono l’olio di oliva (il 55% delle vendite), i succhi di frutta (il 43% delle vendite) i vini tipici (il 40%), la pasta (il 36% delle vendite) e le conserve di pomodoro (il 32% delle vendite) mentre lo sconto medio sui prezzi oscilla tra il 30 e il 35% per i diversi prodotti.
Aumenta però anche l’offerta di prodotti locali, di stagione e senza intermediazione con un balzo record del 23% nel primo semestre del 2012 degli acquisti fatti direttamente dal produttore, resi possibili dalla rete degli agricoltori di Campagna Amica dove hanno fatto la spesa oltre 9 milioni di italiani.
“La pressione della crisi economica spinge gli italiani a ponderare meglio la propria spesa e accanto alla ricerca attiva delle promozioni salgono gli acquisti di prodotti con alto valore intrinseco in termini di sicurezza, sostenibilità ambientale, eticità e anche sostegno economico all’economia locale del territorio”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che si tratta di una tendenza che va sostenuta con una politica mirata di incentivazione dei consumi per avviare realmente la ripresa economica del Paese dopo la caduta del Pil”.