Prosegue la flessione negativa dei prezzi all’origne: secondo le ultime rilevazioni Ismea relative al mese di aprile, il confronto con il 2011 vede un -2,5% generale.
Rispetto allo scorso anno, i prezzi delle produzioni vegetali calano del 4,9%. Tra le coltivazioni, le flessioni maggiori hanno interessato gli oli di oliva che hanno ceduto oltre il 30%. Anche i cereali hanno fatto segnare una riduzione del 12% su base annua, che riflette principalmente i ribassi di mais (-16,7%), frumento tenero (-15,2%) e risone (-25,5%).
Per la Campania a preoccupare è soprattutto il prezzo dell’olio. I coltivatori della nostra regione, la quarta in Italia per la produzione di olio di oliva, così come quelli delle altre aree produttive italiane dedicate a questa coltura, stanno assistendo, infatti, al peggior crollo dei prezzi registratosi negli ultimi dieci anni. Questo, nonostante il consumo di olio in Italia registri un aumento del 4,2%, dovuto però alla diffusione del falso Made in Italy.
La dinamica tendenziale evidenzia, inoltre, un calo del 9,7% per la frutta e un aumento dei prezzi dell'1,5% per gli ortaggi. Resta a due cifre l'aumento tendenziale dei vini, che su aprile 2011 conquistano un più 37,5%. Nel comparto zootecnico al favorevole andamento del prezzo del bestiame vivo (+4,7%) si è contrapposta una tendenza al ribasso per i lattiero caseari (-4,3%).