Ressa e transenne: piazza del Carmine, a Napoli, affollata per l'iniziativa di Coldiretti che ha distribuito gratis frutta e ortaggi, prodotti rimasti invenduti a causa del blocco dei Tir e che rischiavano di marcire nei depositi dei produttori agricoli.
Agrumi, mele e verdure sono stati consegnati ai tanti che si sono presentati in piazza richiamati dall'annuncio apparso sui giornali cittadini ma ancora più dal passaparola che ne è scaturito nei vicoli dell'antico quartiere.
"Con questo blocco hanno fatto volare i prezzi alle stelle - dice un'anziana signora che a stento riesce a mantenere le buste di plastica che ha riempito di frutta e ortaggi - ma c'é anche chi ne ha approfittato per speculare ".
Gli operatori della Coldiretti - in quello che era lo storico mercato della città - sono riusciti a fatica a contenere la folla che si accalcava ai gazebo allestiti tra le auto parcheggiate cercando di distribuire equamente la merce. Tra la folla anche numerosi barboni che di solito trovano accoglienza
alla mensa della vicina Basilica.
"Dovreste organizzare più spesso queste iniziative – dice un'altra donna rivolta ad uno degli agricoltori che indossa il berretto giallo della Coldiretti - perché, a prescindere dallo sciopero, i prezzi di questa roba, quando arriva sui banchi dei mercati, sono veramente esorbitanti. Ieri per un chilo di zucchine mi hanno chiesto cinque euro". E mentre si lamenta del caro prezzi continua ad infilare nella sua borsa della spesa insalate e cavolfiori.
Cinquantamila tonnellate di prodotti alimentari deperibili al giorno tra latte, fiori, frutta e verdura che quotidianamente lasciano le aziende agricole e le stalle rischiano di essere buttati mentre nei negozi e supermercati le ultime scorte saranno esaurite entro un paio di giorni ma già adesso mancano molti prodotti e si registrano speculazioni al consumo sui prezzi che per alcuni ortaggi sono aumentati anche del 40 per cento- ha affermato il presidente della Coldiretti Campana Gennarino Masiello nello spiegare i motivi della mobilitazione 'Coraggio Italia!'' che ha portato gli imprenditori agricoli a regalare in Piazza del Carmine a Napoli ai pensionati e alle famiglie e a bisognosi in difficoltà, frutta e verdura, rimasti bloccati nelle aziende agricole e nei magazzini a causa dello sciopero dei Tir.
Secondo un monitoraggio effettuato dalla Coldiretti nei mercati e supermercati le zucchine non si trovano più come le arance di Sicilia, la lattuga sì, ma solo nelle buste preconfezionate, di pomodori ce ne sono pochi e a prezzi esorbitanti con i datterini venduti a 6,7 euro al chilo. Gli agricoltori - sottolinea Masiello - sono costretti a svendere il proprio prodotto distrutto o sottopagato per il deprezzamento, mentre molti consumatori non riescono ad acquistare alimenti essenziali per la dieta.
La situazione è particolarmente difficile nei supermercati dove si è interrotta la catena per l'approvvigionamento, mentre è migliore nei mercati rionali e nei mercati degli agricoltori dove sono gli stessi produttori agricoli a rifornire i banchi. In queste condizioni, per sostenere la spesa degli italiani in un difficile momento di crisi, per denunciare il grave danno subito dagli agricoltori e per contrastare le speculazioni sui prezzi di vendita dei prodotti, gli agricoltori della Coldiretti - precisa Masiello - hanno dunque distribuito lungo tutta la penisola centinaia di quintali di frutta e verdura e migliaia di litri di latte e uova. Peraltro, nonostante le difficoltà alla circolazione c'é l'impegno per i prossimi giorni a garantire gli approvvigionamenti nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove si trovano solo prodotti locali a chilometri zero che non devono subire lunghi spostamenti ed i prezzi sono calmierati.
Al danno economico immediato va aggiunta - sottolinea la Coldiretti - la perdita di credibilità con la grande distribuzione europea pronta a sostituire il prodotto Made in Italy con quello proveniente da Paesi come la Spagna nell'ortofrutta o dall'Olanda per i fiori, diretti concorrenti della produzione italiana. Ovunque - continua la Coldiretti – si segnala un preoccupante calo degli ordinativi dall'estero e un aumento delle difficoltà per gli agricoltori che oltre alla perdita per il prodotto deprezzato o svenduto sono costretti ad accollarsi anche il costo dello smaltimento dei prodotti non più commercializzabili. La situazione di difficoltà dell'economia è reale, a partire dal caro gasolio che è costato solo alle aziende agricole 400 milioni di euro in un anno, ma - conclude la Coldiretti - la crisi in queste condizioni rischia di aggravarsi e occorre far ripartire al più presto la circolazione
26 Gennaio 2012
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