Piu’ di 3 miliardi di euro sono stati spesi per l’acquisto di prodotti alimentari “a chilometri zero” nel 2013 con un contributo determinante al contenimento degli sprechi alimentari e alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra provocate dai trasporti del cibo. Lo rende noto Coldiretti Campania in occasione dello XI Forum internazionale dell’informazione per la salvaguardia della natura promosso dall’Associazione Greenaccord sul tema ”Sfamare il mondo, alimentazione, agricoltura e ambiente”, in corso a Napoli all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa.
Oltre all’intervento ai lavori della delegata nazionale di Giovani Impresa Maria Letizia Gardoni e di Cinzia Coduti dell’Area Ambiente e Territorio e insieme ad un tour nel territorio rurale e vitato del Sannio, Coldiretti con Campagna Amica della Campania ha curato per i giornalisti di tutto il mondo partecipanti (circa 100) una sana e appetitosa degustazione con i prodotti agroalimentari tipici a Km 0 protagonisti.
Si stima infatti - sottolinea la Coldiretti - che i prodotti alimentari come la frutta, la verdura, vino, olio, formaggi, conserve ed altro acquistati al mercato degli agricoltori o direttamente nelle azienda agricole riducano gli sprechi del 30 per cento perché sono piu’ genuini rispetto a quelli dei canali di vendita tradizionali, ma anche perché non si verificano le perdite dovute alle intermediazioni commerciali, conservazioni intermedie in magazzino e lunghi trasporti. Sul piano ambientale, acquistando prodotti alimentari a chilometri zero, si riducono le emissioni di gas ad effetto serra provocate dai trasporti per lunghe distanze e conservazione e si stima che, grazie alla spesa “salva clima” degli italiani, nei mercati degli agricoltori si sia ridotta di 98 milioni di chili l’anidride carbonica ad effetto serra emessa nell’atmosfera in un anno.
Acquistare prodotti a chilometri zero è anche un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale”, rileva Coldiretti Campania nel sottolineare che “si tratta di una responsabilità sociale che si diffonde tra i cittadini nel tempo della crisi. L’Italia - ricorda Coldiretti - ha perso negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata per effetto della cementificazione e dell’abbandono che ha tagliato del 15 per cento le campagne colpite da un modello di sviluppo sbagliato che ha costretto a chiudere 1,2 milioni di aziende agricole nello stesso arco di tempo.
Per proteggere il territorio e i cittadini che vi vivono e garantirsi una adeguata disponibilità di cibo nel tempo l’Italia - precisa Coldiretti Campania - deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola. Se è mancata la cultura del valore dell'agroalimentare, della salvaguardia del territorio e del cibo, che è una delle poche leve per tornare a crescere, la sensibilità negli ultimi anni è profondamente lievitata tra i cittadini che - conclude Coldiretti - sempre piu’ spesso sostengono con le proprie scelte di acquisto l’agricoltura e i prodotti locali del territorio”.
La crescita dei consumi a chilometri zero, in controtendenza rispetto alla crisi economica, è favorita in Italia anche - sottolinea la Coldiretti - dalla crescita del 40 per cento delle imprese agricole accreditate a Campagna Amica, che commercializzano ai consumatori nei mercati ambulanti e nei punti vendita organizzati nelle città e nelle campagne. Nei mercati degli agricoltori - conclude la Coldiretti – fanno regolarmente la spesa 7 milioni di italiani mentre altri 14 lo hanno fatto almeno una volta. Una opportunità resa possibile dal fatto che in Italia sono presenti quasi 7.000 punti vendita di Campagna Amica gestiti direttamente dagli agricoltori dei quali 1.105 mercati degli agricoltori, 4.739 aziende agricole, 877 agriturismi, 178 botteghe (www.campagnamica.it) nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica