Garantire trasparenza e chiarezza sul mercato agroalimentare per assicurare leale concorrenza alle imprese e certezza di qualità e opportunità di scelta ai consumatori. Partono con questo obiettivo anche in Campania le iniziative di mobilitazione avviate dalla Coldiretti con l’operazione verità alle frontiere volta a fare piena luce su cosa arriva in Italia e dove va a finire.
Si tratta di un’azione forte a tutela di latte, formaggi e altre produzioni agricole italiane minacciate da miliardi di litri di latte, cagliate, polveri e altre tonnellate di ortofrutta, tabacco, cereali, olio e altri prodotti spacciati come italiani e destinati a finire in tavola senza alcuna informazione e certezza di sicurezza a danno di consumatori e imprese- è stato spiegato stamattina dai vertici della Coldiretti Campana nel corso di incontri promossi con parlamentari, giornalisti e Prefetti, a cui è stato distribuito un dossier sulla “verità del latte “ e “lo stato di crisi dell’agricoltura campana e in particolare del comparto ortofrutta”.
In Italia giungono annualmente 86 milioni di quintali di latte, cagliate, formaggi ed altri derivati, dei quali, a fronte di una produzione locale di latte di 3.532.000 quintali, in Campania ne vengono importati 1.800.000 quintali, da circa 100 aziende, per una produzione di latte equivalente di 4.746.137 quintali provenienti da 30 paesi. In prevalenza da Germania, Austria, Francia, ma anche da Romania, Lettonia e Estonia, Lituania.
Altrettanto per un altro importante comparto produttivo come quello frutticolo, che in Campania sta scontando anche quest’anno gli esiti di una crisi disastrosa con un crollo dei prezzi del 70 per cento e la collocazione del solo 20% su di una produzione di circa 4 milioni di quintali, fra pesche, nettarine e susine, le importazioni da inizio anno sono aumentate del 30% con arrivi dalla Spagna,oltre che dal Cile e altri paesi extracomunitari.
Con il crollo del prezzo del latte fino a 31 centesimi per il latte e di 20 centesimi per le pesche, per non parlare del grano e di altre produzioni pregiate gli agricoltori non riescono più a coprire i costi di produzione, mentre per i consumatori i prezzi restano alti e la mancanza di trasparenza rende indistinguibile i nostri prodotti e da crescente spazio a importazioni indiscriminate portando alla chiusura le nostre aziende. A rischio ci sono centinaia di migliaia di aziende di imprese, tutta la filiera e la genuinità e la sicurezza delle nostre produzioni e noi scendiamo in campo, per combattere la mancanza di trasparenza e sostenere il reddito dei produttori e la garanzia di poter consumare sicuro per i consumatori. Siamo stanchi di subire l’utilizzo in proprio di marchi italiani che in realtà nascondono l’impiego di produzioni agricole di origine diversa. Coldiretti ha lanciato un progetto per una filiera agricola tutta italiana che comprende tutti gli attori della filiera ed è un progetto per il paese che noi porteremo avanti anche nei confronti di chi non coglie questo importante significato - ha spiegato, il presidente di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello.
Coldiretti intende andare fino in fondo per fare chiarezza e creare le condizioni di riconoscibilità della produzione delle nostre aziende che hanno scelto la strada della responsabilità e della qualità e di quella importata e italianizzata - ha affermato il direttore della Coldiretti Campana Vito Amendolara.
Nel denunciare la carenza di informazioni sulla reale natura e provenienza del prodotto acquistato, la mancanza di trasparenza lungo al filiera e chiede di rendere obbligatoria in etichetta l’origine territoriale del latte a lunga conservazione e di quello impiegato per le produzioni casearie, di rendere pubblici i dati relativi alle importazioni dall’estero e di vietare l’uso di caseine e proteine concentrate nel latte e l’assunzione di responsabilità da parte della grande distribuzione affinchè renda distinguibile sugli scaffali il prodotto italiano e non.
Migliaia di agricoltori campani mobilitati con Coldiretti in piazza dal valico del Brennero, ai porti, ai centri commerciali e alle sedi istituzionali della Campania.
Con lo slogan “noi lo facciamo meglio”, il calendario delle iniziative programmate in Campania, mentre sono in partenza alcune centinaia di produttori per il Brennero, prevede la presenza per domani 21 luglio dalle ore 10 di un migliaio di manifestanti al Centro direzionale di Napoli presso la sede del Consiglio Regionale dove al Presidente del Consiglio Regionale, all’Assessore all’Agricoltura, e ai componenti della Commissione Agricoltura saranno presentati due disegni di legge per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli regionali e per l’etichettatura e la rintracciabilità del latte a lunga conservazione e per i prodotti lattiero-caseari, oltre alla immediata definizione di un provvedimento regionale per l’esonero dei contributi previdenziali e la sospensione del pagamento degli interessi sui prestiti e i mutui che le imprese agricole hanno nei confronti delle banche. Sarà inoltre sottolineato con forza la necessità di una maggiore allerta sui controlli per il rispetto della legge relativa all’origine dei prodotti.
L’obiettivo di difendere il Made in Italy dalle stalle e dai campi allo scaffale dei supermercati attraverso una etichettatura trasparente sui prodotti alimentari importati sarà sostenuto da altre manifestazioni.
Si proseguirà mercoledi al porto di Salerno e giovedi al Centro Commerciale Campania di Marcianise in provincia di Caserta.