La forte contrarietà espressa dagli italiani dà valore alla scelta lungimirante fatta dall’Italia per un agricoltura libera da ogm grazie all’impegno di un vasto schieramento che comprende Coldiretti, movimenti ambientalisti, consumatori e istituzioni in rappresentanza della maggioranza dei cittadini e agricoltori italiani che sono contrari al biotech nei campi e nel piatto. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i risultati dell'indagine statistica realizzata da Interactive market research per il mensile Espansione e illustrata nell'ambito del salone Tuttofood a Fieramilano secondo la quale il 74% degli italiani considera sicuri, probabili o comunque non da escludere danni alla salute per chi mangia prodotti alimentari geneticamente modificati (ogm) e il 55,8% non assaggerebbe un piatto ogm o comunque sarebbe molto in dubbio se gli fosse proposto dal suo ristorante preferito. Per l’Italia ai crescenti dubbi sul piano sanitario e ambientale si aggiungono quelli determinati dalla necessità di tutela del Made in Italy a tavola. Gli Ogm - sostiene la Coldiretti - spingono verso un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy. Peraltro in Europa anche negli 8 paesi su 27 dove la coltivazione è ammessa sono calati del 3 per cento i terreni seminati con organismi geneticamente modificati (ogm) nel 2010 a conferma della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che gli agricoltori europei stanno abbandonando, secondo l’analisi Coldiretti sulla base del rapporto annuale 2010 dell’ “ International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications” (ISAAA). Una conferma che - conclude la Coldiretti - nel coltivare prodotti transgenici non c’è neanche convenienza economica per gli agricoltori (ma solo per le multinazionali che li producono come pensa il 64,8% degli italiani secondo l’indagine), perché, di fatto, non sono riusciti a trovare un mercato, vista la persistente contrarietà dei consumatori ad acquistare prodotti geneticamente modificati.
9 Maggio 2011
ALIMENTARE: