L’11 dicembre negli spazi della Città del Gusto – Napoli si terrà una singolare gara culinaria tra squadre di baby-gourmet capitanate da chef professionisti famosi. Il piatto vincente sarà valutato da un panel di giornalisti gastronomici di livello nazionale. Questa sessione si svolgerà in partnership con Città del Gusto (proposto come primo ristorante specializzato e certificato ISMECERT per bambini) grazie al finanziamento della Camera di Commercio di Napoli.
A questa prima tappa seguirà, lunedì 14 presso la sede Coldiretti Campania di Napoli, un work shop informativo rivolto agli chef professionisti provenienti da tutta la regione che illustrerà le tecniche di base per la preparazione di un “menù bambini” nella ristorazione. Un comitato scientifico, composto da esperti per la nutrizione dei bambini e dall’ISMECERT (Istituto di certificazione per la ristorazione) spiegherà il regolamento e la “Carta dei diritti alimentari per la crescita”. A fine sessione verrà inoltre presentato il primo Marchio Qualità Ristorazione per Bambini.
Il progetto “Slurp- Uno chef per amico” è promosso da Coldiretti Campania e nasce da un’idea di Rosaria Castaldo. L’iniziativa parte dalla rilevazione di un triste primato che affligge i ragazzi italiani e quelli del Sud Italia; in particolare il 36% dei bambini italiani è in soprappeso; al sud la percentuale ha un ulteriore incremento e sale al 45% con un ennesimo innalzamento in Campania: 51% (indagine OKKIO 2008 del Ministero della salute).
Siamo i primi per obesità infantile in Europa. E non solo. In America la percentuale media, oggi è intorno al “solo 15%”. Il problema è provocato soprattutto da una serie di cattive abitudini che le famiglie spesso non riescono a superare. I ragazzini trascorrono interi pomeriggi davanti alla televisione, mangiando snack e merendine che si trasformano in autentici killer per il loro peso forma; anche la ristorazione con l’offerta patatine-pennette-hamburger è un esempio negativo di alimentazione.
L’obiettivo del progetto è quindi quello di diffondere una sana e corretta cultura gastronomica nel mondo dei bambini, considerando le problematiche dietetiche e sociali legate all’infanzia. Per questo è stato necessario coinvolgere direttamente gli chef, che in sinergia con figure istituzionali ed esperti nelle problematiche specifiche, per la prima volta, non solo si sono poste il problema ma hanno sottoscritto l’impegno di creare proposte che siano di esempio positivo anche per la scuola e la famiglia. Il ristorante diventa luogo di aggregazione sociale coinvolgendo l’intera famiglia, dando anche spunti per una cucina salutare ma colorata ed appetibile per un pubblico di piccoli gourmet.