Il 91 per cento degli italiani si fida di piu’ del cibo prodotto in Italia perché è ritenuto piu’ fresco (25 per cento), garantito da maggiori controlli (25 per cento) ed è piu’ sicuro perché rispetta leggi piu’ severe (19 per cento). E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Swg divulgata in riferimento all’epidemia del batterio E.coli provocata in Europa dal consumo di cetrioli contaminati provenienti dalla Spagna. Una analisi che - sottolinea la Coldiretti - avvalora la sostanziale tenuta dei consumi di verdure crude in Italia che detiene il primato qualitativo e quantitativo nella produzione di ortofrutta in Europa. Grazie alla battaglia della Coldiretti per la trasparenza dell’informazione è possibile riconoscere su tutti i banchi di mercati, negozi e supermercati la provenienza della frutta e verdura in vendita poiché è in vigore l’obbligo di riportare le informazioni relative all'origine, alla categoria, alla varietà, nonché al prezzo della frutta e verdura messe in vendita sia nel caso di prodotti confezionati che in quelli venduti sfusi, per i quali possono essere utilizzati appositi cartelli o lavagnette. L’Italia ha importato cetrioli e cetriolini dalla Spagna per un quantitativo che ha superato gli 8 milioni di chili nel 2010 con l’ ortofrutta fresca - conclude la Coldiretti - rappresenta una delle principali voci per un valore di 591 milioni di euro e in questo momento il nostro Paese è invaso da pesche, albicocche, ciliegie e susine provenienti dalla penisola iberica.
31 Maggio 2011
BATTERIO KILLER