In Italia circa tremila giovani hanno scelto di mettersi alla guida di un gregge come precisa scelta di vita per non arrendersi alla crisi provocata dalle delusioni dell’economia di carta. E’ quanto stima la Coldiretti, in occasione delle rilevazioni Istat sull’occupazione, nel sottolineare che si tratta in gran parte di giovani che intendono dare continuità all’attività dei genitori ma ci sono anche ingressi ex novo spinti da una scelta di vita alternativa a contatto con gli animali e la natura.
Quando a guidare, il gregge sono i più giovani si assiste, secondo la Coldiretti, ad un’evoluzione dell’attività, con il 78 per cento dei giovani investe - anche in tempo di crisi - sul miglioramento dei prodotti aziendali. La diffusa capacità di innovazione si concentra sulla qualità e sulla sicurezza del prodotto ma anche nella capacità di presidiare il mercato attraverso nuove formule commerciali come la vendita diretta del proprio prodotto.
La presenza dei giovani è, dunque, una garanzia per il futuro della pastorizia in Italia dove si producono oltre 60 milioni di chili di formaggi pecorini dei quali oltre la metà a denominazione di origine (Dop). La pastorizia è, inoltre, un mestiere ricco di tradizione che ha anche un elevato valore ambientale e dalla sua sopravvivenza dipende la salvaguardia di razze in via di estinzione a vantaggio della biodiversità del territorio, dalla rustica pecora sarda alla pecora sopravissana dall'ottima lana, dalla pecora comisana con la caratteristica testa rossa a quella massese dall'insolito manto nero che rappresentano un patrimonio di biodiversità il cui futuro è minacciato da un concreto rischio di estinzione.