I Greci lo consideravano il cibo degli Dei. Le sue virtù sono state raccontate da Plinio, Aristotele e Lucrezio. I Romani, per le sue proprietà benefiche, lo utilizzavano nella cosmesi e nell’alimentazione. Delle virtù del nettare d’oro si parlerà oggi a Sorrento al XXV congresso dell’apicoltura italiana, in programma fino a lunedì 26 gennaio all’Hotel Parco dei Principi. L’evento, organizzato dall’Associazione apicoltori campani associati (Apas), dall’Unione nazionale associazioni apicoltori italiani (Unapi) e dall’Associazione apicoltori professionisti italiani( Aapi), con il sostegno dell’assessorato all’Agricoltura e alle Attività produttive e la collaborazione della Coldiretti, assume particolare rilevanza per i fenomeni che stanno riguardando la moria delle api, lo spopolamento degli alveari e la diminuzione delle produzioni. Secondo lo studio condotto dall’Università di Padova sulla moria delle api, bastano poche gocce di acqua proveniente da piante di mais trattate con comuni e potenti insetticidi neonicotinoidi a far morire un’ape in pochi minuti.
“Nella nostra regione - spiega il presidente della Federazione Provinciale Coldiretti Napoli Mena Caccioppoli - il miele al pari dell’olio, dei formaggi o dei vini pregiati, rappresenta uno dei prodotti di eccellenza della nostra agricoltura. La tutela delle api e della mielicoltura è un obiettivo prioritario perché ad esse non è legata solo la produzione di miele ma l’equilibrio più generale di un territorio sano che ha effetti sull’economia, l’alimentazione e la salute dei consumatori. In Campania – ha concluso Mena Caccioppoli – produciamo all’incirca 10.000 quintali di miele l’anno a cui si aggiungono altre produzioni apistiche costituite da propoli, pappa reale, cera, sciami e regine per un valore produttivo complessivo di oltre 5 milioni di euro l’anno ”.
Secondo stime U.N.A.P.I., (da rielaborazione dati regionali di alveari ed apicoltori) la consistenza dell'apicoltura italiana è di 50.000 apicoltori, di cui 7.500 produttori apistici che rappresentano apicoltori che svolgono l'attività a fini economici e ricavano un reddito rilevante dall'attività, mentre sono 1.100.000 gli alveari per un numero approssimativo di 55 miliardi di api. Solo la Campania conta più di 700 aziende con circa 50000 alveari per una produzione media di 10.000 quintali di miele l’anno.
Al centro dei lavori, che saranno aperti dal presidente dell’A.P.A.S. Apicoltori Campani Associati, Alberto Martino, temi d’ordine produttivo, qualitativo e di lotta sanitaria di particolare interesse, con esperti di rilevanza nazionale ed internazionale.
Nella sei giorni tutta dedicata al nettare degli Dei anche una “Mostra storica sull’apicoltura campana”, curata ed illustrata da Fausto Ridolfi, la presentazione del DVD promozionale della Strada del Miele del Roero (Cn-At), di Alessandro Castelletto, e di altri strumenti promozionali: il “Gioco dell’Ape” e il documentario “I Re delle Api” del regista Gino Cammarota. In programma anche la Tammurriata: Inno all’ape… Inno alla vita. Con il gruppo “Zi Riccardo e le donne della Tammorra” con la partecipazione di Santina Nocerino.
21 Gennaio 2009
CONGRESSO DI APICOLTURA: SORRENTO HOTEL PARCO DEI PRINCIPI DAL 21 al 26 GENNAIO