“La crisi sta alimentando una spirale negativa tra consumi e deflazione, mettendo a rischio le imprese e la spesa dei consumatori. I dati diffusi dall’Istat sulla fiducia delle aziende a settembre non sono per nulla incoraggianti”. Così commentano il Presidente e il Direttore della Coldiretti Campania Gennarino Masiello e Simone Ciampoli, commentano la deflazione nelle campagne che ha fatto crollare in media i prezzi pagati alle imprese agricole del 5 per cento con la frutta fresca che fa segnare il maggior crollo dei prezzi, con un calo del 4,4 per cento rispetto allo scorso anno che spinge alla deflazione il settore dell’alimentare e delle bevande analcoliche (-0,1 per cento), in linea con il calo medio dell’inflazione dello 0,1 per cento secondo quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione a settembre. Gli effetti negativi della spirale recessiva tra deflazione e consumi si evidenzia nell’ortofrutta con il crollo – sottolinea la Coldiretti - degli acquisti degli italiani che nel 2014 sono scesi addirittura ben al di sotto del chilo al giorno per famiglia, un valore inferiore a quelli raccomandati dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori ed il reddito delle imprese. In generale l’andamento dei prezzi riflette - continua la Coldiretti - una situazione difficile sul lato degli acquisti alimentari che nel 2014 hanno toccato il fondo e sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981, sulla base di una analisi Coldiretti dei consumi finali delle famiglie a valori concatenati dell’Istat. Gli italiani nei primi anni della crisi – sottolinea la Coldiretti - hanno rinunciato soprattutto ad acquistare beni non essenziali, dall’abbigliamento alle calzature, ma poi hanno iniziato a tagliare anche sul cibo riducendo al minimo gli sprechi e orientandosi verso prodotti low cost con tre milioni di famiglie che vanno nei discount. Complicazioni economiche che hanno dunque costretto molti italiani a preferire l’acquisto di alimenti più a buon mercato ma si tratta di prodotti spesso a prezzi troppo bassi dietro i quali spesso si nascondono, anche, ricette modificate o l’uso di ingredienti di minore qualità dove si possono a volte mascherare anche vere e proprie illegalità, come è confermato dall’escalation dei sequestri.
30 Settembre 2014
CONSUMI: CROLLO -4,4% PREZZI FRUTTA SPINGE A DEFLAZIONE : UNA SPIRALE NEGATIVA PER GLI ACQUISTI