Secondo quanto evidenzia il Censis nel suo IV Diario sull’inverno di crisi, recentemente pubblicato anche di fronte alla crisi economica, il consumo di prodotti tradizionali e legati al territorio continua a gratificare gli italiani, aiutandoli a risparmiare e a reagire alla paura dell’impoverimento.
Varie le possibilità per cogliere a Napoli anche per il prossimo week end questa opportunità. Il benessere sarà di scena con la genuinità, la varietà della scelta, la qualità, il sapore e la convenienza dell’acquisto diretto dagli agricoltori del Mercato di Campagna Amica delle produzioni agroalimentari a kilometro zero, domani sabato 13 giugno al Borgo Orefici e domenica 14 in Villa Comunale, dove su iniziativa di Coldiretti Campania, ARsan, ASL Napoli Centro, capofila della Rete HPH & HS – Ospedali Promotori di Salute 'Assessorato Regionale all'Agricoltura e alle Attività Produttive e Comune di Napoli saranno proposte informazioni sulle tematiche dell'alimentazione, utili contributi per un rapporto con il cibo, giusto e alla portata di tutti, con modalità interattive, positivamente divulgative, emozionali e stimolanti.
Oltre al direttore della Coldiretti Campana, Vito Amendolara parteciperanno, Sara Diamare, psicoterapeuta coordinatrice Rete HPH e HS Regione Campania, Maria laura D’Agostino – Psicopedagogista, Gaetana Polito, psicologa, Aldo Ruocco – responsabile coordinamento Medicina non convenzionale ASL Na Centro.
Dalle ciliegie alle fragole, dalle albicocche alle mele, cosi come dalle bietole alle patate, dagli asparagi ai cavoli, dalle insalate agli zucchini l’ortofrutta di stagione, appena raccolta, sarà protagonista indiscussa con la filiera breve dal campo alla tavola e i suoi pregi di alimento di grande valore nutrizionale, etico, ambientale e economico insieme insieme ad olio, vino, miele e conserve.
Altro appuntamento disintossicante e rigenerante è per sabato e domenica sera a Chiaiano, dove in occasione della 39 Sagra della Ciliegia le aziende aderenti a Coldiretti forniranno l’occasione per poter assaporare tutte le gustose e rinomate varietà locali.
I prodotti alimentari tipici, come quelli a denominazione di origine, contribuiscono a trainare la ripresa dei consumi degli ultimi mesi, nel quadro di crollo sostanziale registrato dall’inizio della recessione: le conseguenze della crisi sono state significative per circa l’80% degli italiani; ben il 60% ha cercato di ridurre i consumi, con poche differenze tra spese generali e voluttuarie; quasi il 40% ha subito perdite nei propri investimenti; il 30% ha subito invece una riduzione del reddito. Riguardo ai consumi, poi, la percentuale di italiani che li hanno ridotti è progressivamente cresciuta, passando, dal 22% di gennaio al 36% di aprile.
La tenuta di alcuni consumi è legata alla ricerca di prodotti che racchiudono in sé un nuovo valore aggiunto in grado di grado di incoraggiare i cittadini e “ammorbidire” la loro propensione alla spesa; tra le dimensioni di valore ricercate proprio il ritorno alle tradizioni enogastronomiche, assieme alla spesa etica ed ecocompatibile, al valore della praticità e a tutto ciò che possa far percepire gratificazione e “solidità”, specie in un contesto in cui alla crisi dei consumi si accompagna anche un crescente sentimento di confusione: la percentuale di italiani che dichiara di non sapere cosa fare davanti alla crisi è infatti raddoppiata da gennaio 2009.
Nel caso del made in Italy agroalimentare, il valore di consumo della tradizione porta ovviamente con sé quelli della qualità e garanzia, ad immediata e ulteriore conferma del suo ruolo esclusivo per la tenuta dell’economia nazionale secondo modelli sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale e della sicurezza alimentare.
12 Giugno 2009
CRISI