Coldiretti Giovani Impresa Campania scende in campo per fare in modo che l’arte della pizza diventi patrimonio UNESCO. Stasera, in occasione della partita di campionato, Napoli Parma, i giovani Coldiretti, con la partecipazione anche dei ragazzi del Consorzio Nazionale Produttori Apistici, vincitori del premio Oscar Green 2014 con il progetto Caserta Apicoltura Rilevamento Ambientale, saranno allo stadio San Paolo, nei pressi della tribuna Posillipo, dalle ore 19.00 per raccogliere sottoscrizioni a sostegno del riconoscimento dell’arte della pizza come patrimonio culturale e materiale dell’umanità.
L’iniziativa segue i lusinghieri riscontri e consensi riscossi in occasione della mostra mercato “Natale nell’Orto” che si è svolta presso l’Orto Botanico della Facoltà di Agraria di Portici dove i giovani agricoltori di Coldiretti Campania si sono resi protagonisti nel coinvolgere mondo universitario ed imprese insieme per la tutela del nostro Made in Italy.
Coldiretti, insieme alla Fondazione Univerde e all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani ha, da tempo, avviato la campagna a sostegno del riconoscimento dell’arte della pizza come patrimonio culturale e materiale dell’umanità nella certezza che si possa contribuire a garantire l’origine italiana degli ingredienti e della qualità nella fase di preparazione.
In tal senso è andato anche l’impegno dei giovani Coldiretti di Benevento e di Napoli che hanno raccolto le firme in occasione della celebrazione della Giornate del Ringraziamento.
Gli appuntamenti di raccolta firme continueranno in tutta la Campania, organizzando dei veri e propri presidi in luoghi in cui c’è una forte presenza di giovani.
“Coldiretti Giovani Impresa è scesa in campo per difendere dalle tante imitazioni in giro per il mondo un altro prodotto simbolo del Made in Italy .Il riconoscimento dell’arte della pizza quale patrimonio culturale e materiale dell’umanità – afferma Gennaro Granata, delegato regionale – contribuirà a garantire l’origine italiana degli ingredienti e all’incremento delle certificazioni di produzione e a creare reddito per le nostre imprese, oltre che a tutelare i consumatori”.
Abbiamo aderito all’iniziativa della raccolta firme, coinvolgendo già gli studenti dell’Università Federico II, in particolare quelli del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali, che si sono dimostrati ancora una volta molto sensibili ai temi della tutela del vero Made in Italy agroalimentare aderendo in centinaia alla petizione - spiega Granata –evidenziando che il forte incremento nel Paese delle iscrizioni ad università e scuole legate al mondo dell’agricoltura, è la dimostrazione che i giovani prima e meglio di altri hanno capito che l’Italia per crescere e garantire valore aggiunto nella competizione globale alle sue produzioni agroalimentari deve puntare sulla distintività legata al territorio, al turismo, alla cultura, all’arte, al cibo e alla cucina.