L’aumento record dei prezzi spinto dal caro benzina e dal caro gasolio, fa svuotare il carrello della spesa che evidenzia un calo del 2 per cento degli acquisti dei prodotti alimentari in quantità. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento all’andamento dell’inflazione a marzo secondo i dati divulgati dall’Istat che evidenzia un aumento del 4,6% del carrello della spesa, il più alto dal 2008.
Per effetto della riduzione del potere di acquisto le famiglie italiane - sottolinea la Coldiretti - hanno tagliato anche le spese alimentari che già lo scorso anno si erano ridotte dell’1,3 per cento con meno carne bovina (-0,1 per cento), pasta (-0,2 per cento) carne di maiale e salumi (-0,8 per cento), ortofrutta (-1 per cento) e addirittura meno latte fresco (-2,2 per cento).
Il calo dei consumi colpisce l’intera filiera agroalimentare a partire dalle imprese agricole che - precisa la Coldiretti - devono fare i conti anche con una riduzione dei prezzi alla produzione del 2.3 per cento a marzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno più evidente per i cereali (-12 per cento), e per la frutta (- 13 per cento), ma soprattutto per gli oli di oliva (-21,4 per cento).
A pesare nei prossimi mesi è però l’aumento dei costi a partire dal carico fiscale con l’IMU, ma anche il record raggiunto dal prezzo dei carburanti in un Paese come l`Italia dove l'88 per cento dei trasporti commerciali avviene per strada. A subire gli effetti dell'aumento dei costi energetici è – conclude la Coldiretti - l'intero sistema agroalimentare, produzione, trasformazione e distribuzione, dove si stima che i costi di trasporto e della logistica siano circa un terzo del totale