La Catalanesca, vitigno di origine catalana importato anticamente nell'area vesuviana, sembra introdotta nelle campagne del Monte Somma dalla Catalogna, da Alfonso I d'Aragona durante il XIV secolo, fu gradualmente diffusa in tutto il territorio vesuviano con colture diffuse a varie altezze tra i 150 e i 500 metri ove era possibile una maturazione tardiva e una buona serbevolezza, tanto da venir esportata anche in Europa. Ma affinché la Catalanesca facesse il salto di qualità da uva da sola mensa e non vinificabile se non per uso proprio a uva vinificabile è stato necessario spendere tempo ed energie. Grazie dunque anche allo sforzo della Coldiretti Campania una commissione del Sesirca nel 2006 ha sciolto la riserva su questo prodotto facendo si che si aprisse finalmente la strada verso la meritata valorizzazione, la diffusione e forse la DOC di questo prodotto che ufficiosamente, era già rinomato. Fatto sta che per Massa di Somma, Pollena Trocchia, Somma Vesuviana, San Sebastiano e Sant'Anastasia, comuni accomunati dalla produzione di Catalanesca, il provvedimento ha aperto nuove prospettive di sviluppo. Queste le tematiche del prossimo incontro con i produttori vitivinicoli dell'area vesuviana che si terrà nella sede della Coldiretti Campania il prossimo 28 luglio alle 15.00. L'incontro è aperto a tutti i produttori vitivinicoli dell'area vesuviana dai quali si aspetta un contributo attivo alle future azioni di qualificazione che metteremo in campo.
18 Luglio 2008
La catalanesca verso la DOC