La speculazione sui prezzi si combatte con la trasparenza dell'informazione e per questo è necessario estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte a lunga conservazione (UHT), dei latticini e formaggi , ma anche di rendere pubblici gli elenchi delle ditte che utilizzano latte sterile, cagliate, polveri e caseinati importati dall’estero all’insaputa dei consumatori. E’ questa la richiesta della Coldiretti Salernitana che nei prossimi giorni incontrerà il Prefetto di Salerno per consegnargli il dossier “la verità sul latte”. La Coldiretti stima che, senza alcuna indicazione in etichetta, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. I consumatori - sottolinea il presidente della Coldiretti salernitana, Pietro Caggiano - devono poter conoscere le caratteristiche e la provenienza degli alimenti che acquistano nei supermercati, ai quali chiediamo una scelta volontaria di responsabilità mantenendo separati sugli scaffali i prodotti ottenuti con vero latte italiano da quelli realizzati con latte, polveri o cagliate provenienti dall’estero. A fronte del calo delle quotazioni del prezzo del latte alla stalla che sta provocando al chiusura degli allevamenti, l'Italia - denuncia la Coldiretti - tra i grandi paesi produttori (Germania, Francia e Spagna) è l'unico dove la Commissione Europea ha rilevato un aumento dei prezzi al consumo per latte e formaggi, secondo l’analisi della Commissione Europea a febbraio 2009.
Sul piano della contrattazione, la Coldiretti sostiene la proposta per la definizione, con l’industria italiana, di un prezzo di base del latte alla stalla che abbia riguardo alle caratteristiche e ai prezzi di mercato dei prodotti caseari italiani, nonché dei costi effettivi di produzione sostenuti dalle imprese zootecniche. Per garantire un futuro alle stalle presenti sul territorio salernitano la Coldiretti propone di rendere operativi interventi per il contenimento dei costi e l’accesso al credito, ma anche rafforzare i controlli sulle importazioni di prodotti lattiero caseari rendendo pubblici, su internet, i nomi delle ditte di destinazione delle importazioni di polvere di latte e cagliate dall’estero. In Italia - afferma il direttore della Coldiretti salernitana, Aniello Ascolese - nell’ultimo anno sono arrivati oltre 86 milioni di quintali di latte equivalente tra polveri, cagliate, formaggi, cisterne di latte liquido o confezionato, una parte del quale è sicuramente arrivata nella nostra provincia ove operano diverse centinaia di caseifici. Per garantire la trasparenza del prodotto caseario, anche a tutela dei consumatori, la Coldiretti nel documento di denuncia che presenterà all’autorità prefettizia, chiede la predisposizione di specifiche normative a carattere regionale per agevolare le imprese agricole all’accesso nella grande distribuzione locale, e alla partecipazione a bandi e gare d’appalto per favorire il consumo nelle mense pubbliche (scuole,ospedali, caserme ecc.) di latte e derivati. Da parte sua Coldiretti intensificherà ogni sforzo utile a facilitare lo sviluppo della “filiera corta” dei prodotti lattiero caseari, mediante la vendita diretta presso i Farmer Market, l’utilizzo dei distributori automatici assicurando in tal modo nuovi sbocchi di mercato più remunerativi per gli allevatori.
8 Giugno 2009
LATTE