I prezzi del grano sono scesi ad ottobre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 25 per cento anche per effetto delle speculazioni finanziarie che hanno provocato una insostenibile volatilità delle quotazioni che è causa della fame nel mondo e mette a rischio le coltivazioni e l’allevamento in molti Paesi.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della Giornata Mondiale dell’alimentazione promossa dalla Fao, sulla base delle rilevazioni al Chicago Board of Trade (Cbot), il principale mercato finanziario delle materie prime, dove il grano è stato quotato in chiusura settimanale 6,2 dollari per bushel (17 centesimi di euro al chilo), dopo un anno di insostenibili oscillazioni delle quotazioni che ne rende imprevedibile l’andamento in futuro.
Le quotazioni dei prodotti agricoli sono infatti sempre più fortemente condizionate dai movimenti di capitale che con la crisi si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l’oro fino alle materie prime come grano, mais e soia. Il risultato è una insostenibile instabilità dei prezzi dei prodotti agricoli che dipende sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari.
25 Ottobre 2011
Le speculazioni fanno abbassare il prezzo del grano: -25%