28 Novembre 2008
LO STATO DI SALUTE DELLA PAC

“E’ un primo vero confronto per commentare la decisione comunitaria sullo stato di salute della PAC (Health Check). Una valutazione importante perché dalle decisioni della Health Check si decide il futuro della Politica Agricola Comune dopo il 2013. Ci sono notevoli risvolti anche per il nostro territorio. Essa coincide con un momento in cui abbiamo il PSR, la nuova Ocm Vino ed una forte discussione per il settore tabacchicolo.”
E’ così che Luigi Auriemma direttore Coldiretti Benevento ha introdotto il convegno: “La riforma della PAC. Imprese competitive nel mercato globale: verso un’agricoltura eco-sostenibile”, promosso dalla Coldiretti e da Unioncamere Campania, svoltosi questa mattina presso la Camera di Commercio di Benevento.
“La Health Check è un appuntamento importante - ha spiegato Giuseppe Marotta professore di economia ed estimo rurale presso l’Università degli Studi del Sannio - perché affronta temi rilevanti. Esso ha due finalità: valutare gli effetti della riforma PAC del 2003 e rafforzare la sostenibilità politica della PAC”. Il professor Marotta ha posto in evidenza i punti cardini dell’accordo sulla Health Check: quote latte e misure di mercato, regime di pagamento unico, sostegno specifico, condizionalità, modulazione aggiuntiva, modulazione aggiuntiva e progressiva ed  ampliamento competenze II pilastro; i tre obiettivi della nuova PAC sono competitività, sostenibilità e rivitalizzazione delle aree rurali “L’Unione Europea - ha osservato Marotta - ha messo in piedi una strategia combinata per un modello di agricoltura multifunzionale che produce per il mercato, ma contestualmente produce beni pubblici (tutela dell’ambiente, servizi sociali, turismo) a cui la società moderna concede grande importanza. L’agricoltura - ha aggiunto il professor Marotta – va tutelata con una politica agricola adeguata perché l’agricoltura europea produce beni pubblici”. Secondo Marotta è necessario aprire un dibattito a livello nazionale “per aiutare le imprese a trovare liquidità, ma dobbiamo aiutare anche le Regioni sulle nuove sfide. Se vogliamo il salvataggio dell’agricoltura - ha concluso Marotta - per due o tre anni non applichiamo il disimpegno automatico cioè il meccanismo secondo il quale i soldi non spesi tornano indietro”.
Secondo Pietro Sandali capo area azione economica Coldiretti nazionale la Health Check “non è una rivoluzione, ma completa la riforma Fishler e stabilisce le regole fisse fino al 2013 anche se la vera sfida sarà dopo tale data”. Sul tema della regionalizzazione Sandali ha detto: “Essa è importante per quello che succederà dopo il 2013. Se non è applicabile oggi è molto probabile che ce la troveremo sul tavolo delle trattative nel 2013. Sulla questione tabacco Sandali ha precisato che “sostanzialmente non è cambiato niente ed è rimasta in vigore la riforma del 2004. Sul tabacco si è consumato molto rumore, ma la Commissione ha avuto una linea ferma”. Sandali ha poi ricordato che la Health Check ha introdotto pagamenti minimi una tantum per azienda che vanno dai 4.500,00 euro per il primo anno, 3.000,00 euro per il secondo anno e 1.500,00 per il primo anno per aiutare le aziende ad uscire dalla produzione o continuare a produrre tabacco combinando tali fondi con quelli previsti dalla misura 1.24 del PSR e dall’art. 68 in termini di premi accoppiati. Il capo area azione economica della Coldiretti nazionale ha poi affrontato il tema delle quote latte la cui abolizione è prevista dal primo aprile 2015. Inoltre, è previsto un aumento del 5 percento anticipato dal 2009 solo per l’Italia, che si aggiunge all’aumento del 2 percento della quota nazionale già effettivo dal primo aprile 2008. “Per la Coldiretti - ha concluso Sandali - la riduzione delle quote latte dovrà essere necessariamente ricondotto nelle regole della legge 119, coloro che non hanno pagato devono mettersi in regola come gli altri”.
L’assessore provinciale all’agricoltura Carmine Valentino dopo aver espresso la vicinanza dell’amministrazione provinciale ad un comparto strategico come quello dell’agricoltura ha sottolineato: “Abbiamo il dovere e l’obbligo di strutturare una agricoltura che possa camminare con le proprie gambe senza gli aiuti esterni”. In quanto ai finanziamenti pubblici ed alla relativa spesa l’assessore Valentino ha precisato: “E’ necessario pensare a spendere bene, qualificando quelle che sono le azioni che le aziende mettono in campo sul territorio”. A parere dell’assessore provinciale all’agricoltura “i giovani imprenditori agricoli possono mettere a regime il sistema agricolo”. Secondo l’assessore Valentino inoltre il PSR rappresenta notevoli opportunità. Questo è l’impegno che assume l’amministrazione provinciale nell’intento di “ridare fiducia e tranquillità agli imprenditori agricoli per far guardare al futuro con maggiore speranza”.
Le conclusioni del convegno sono state affidate al presidente della Camera di Commercio di Benevento Gennaro Masiello che ha spiegato che questo momento di confronto “si è reso necessario in quanto nell’approccio alla riforma c’erano state aspettative errate”. Sull’ipotesi di un modello di sviluppo nel comparto agroalimentare il presidente dell’ente camerale non ha dubbi: “Un nostro modello di agroalimentare in cui sia chiaro il riferimento al Made in Italy è diverso da quello che viene interpretato dalla Grande Distribuzione. Quest’ultima non solo vuole comprimere sulla filiera ma pensa anche di generare una domanda che a noi non piace. Siamo per un modello di sviluppo chiaro, preciso che piaccia alla società”. E sul discorso dell’etichettatura il presidente Masiello dice che in taluni casi non viene vista di buon occhio probabilmente perché si utilizzano prodotti che non sono di origine italiana ma semmai si tratta di pasta che proviene dal Canada e olio fatto con olive venute dalla Tunisia. “L’etichettatura invece piace agli agricoltori” sostiene Masiello. Sui farmer’s market il numero uno della Camera di Commercio dice che “il loro successo è dovuto al fatto che è stato possibile un dialogo tra gli imprenditori ed i consumatori”. “Gli imprenditori – ha aggiunto Masiello - devono stare insieme ed affrontare le sfide del mercato. Dobbiamo rilanciare ed attrezzarci per occupare spazi di crescita”. Sulla questione tabacco Masiello spiega: “Siamo per la libera scelta dell’imprenditore che può decidere di continuare a produrre tabacco oppure scegliere la strada della riconversione. Vogliamo dare un potere contrattuale agli agricoltori”.
“L’agricoltura – conclude il presidente Masiello – non è più marginale, vive un momento di forte dibattito. La crescita può avvenire attraverso un rapporto tra impresa, territorio e cittadini. Ci sarà un rischio ma ci aspettiamo grandi soddisfazioni per noi e la società”
 

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