“Il via libera della Camera alle norme che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti è un importante passo in avanti per impedire di “spacciare” come Made in Italy il prodotto proveniente dall’estero, a danno delle imprese e dei consumatori”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Campana, Gennarino Masiello in riferimento all’approvazione del ddl sulla competitività agroalimentare da parte dell’aula della Camera, nel ringraziare il relatore Viviana Beccalossi, il presidente della Commissione Agricoltura Paolo Russo e i parlamentari di maggioranza ed opposizione che hanno votato il provvedimento in maniera bipartisan.
L’art. 6 del disegno stabilisce la obbligatorietà della indicazione in etichetta del luogo di origine delle produzioni agricole e non potrà essere omessa anche nella comunicazione commerciale per non indurre in errore il consumatore.
Insomma, niente più pubblicità a prodotti agroalimentari presentati come Made in Italy se la materia prima agricola non è italiana e arriva da altre parti del mondo. Niente immagini di mozzarelle con il Golfo di Napoli se sono fatte con latte tedesco.
“Si tratta – ha commentato il presidente Masiello – di un grande passo avanti per la difesa del vero Made in Italy nei confronti dei falsi prodotti italiani che ogni giorno arrivano nel nostro Paese creando danni economici e di immagine ai produttori ed ingannano i consumatori”. “Il ddl sulla competitività agroalimentare, approvato dall’Aula di Montecitorio grazie ad un voto bipartisan – ha aggiunto il direttore della Coldiretti Campana, Lucio Prisco Sorbo – testimonia la volontà unanime di voler tutelare i veri prodotti italiani dal rischio della contraffazione. Un intervento, questo – ha spiegato Sorbo - richiesto a gran voce dalla Coldiretti che ha finalmente trovato risposta da parte del mondo politico. Questa norma – ha proseguito ancora il direttore della Coldiretti campana - mette fine alla concorrenza sleale di quanti, fino ad ora, hanno fatto affari vendendo come Made in Italy quello che in realtà non lo è mai stato. Sono tantissimi, infatti – ha concluso Sorbo – i falsi Made in Italy in circolazione a cominciare dalla pasta, al grano, al concentrato di pomodoro cinese, al succo di arancia brasiliano fino ai prosciutti ottenuti da maiali olandesi o addirittura uruguayani solo per citarne alcuni”.
11 Ottobre 2010
MADE IN ITALY