Bene l'ordinanza cautelare (arresti domiciliari) emessa dal GIP di Santa Maria Capua Vetere, dott. Enea e messa in esecuzione su richiesta di questa Procura da ufficiali del Corpo Forestale dello Stato e del Nucleo Agroalimentare e Forestale (NAF) di Roma nei confronti di due allevatori di capi bufalini e produttori di Mozzarella di Bufala Dop e due veterinari complici dei primi in relazione ai reati di associazione per delinquere, ricettazione di farmaci (kit diagnostici e vaccino denominato RB 51 ovvero "Bovishof, quest'ultimo proveniente da Paesi extra-UE e, in particolare, dalla Corea del Sud, illegale somministrazione alle bufale del suddetto vaccino contenente il batterio vivo della brucella, con conseguente anche se indiretta adulterazione di sostanze alimentari, quali il latte e i suoi derivati, diffusione di malattia degli animali, violazione di sigilli e per la preparazione di Mozzarella di Bufala Campana con il latte dell’allevamento contaminato.
Una questione di serietà e trasparenza che conferma – afferma Coldiretti Campania- che sul Made in Italy non si possono perdonare leggerezze. La mancata corrispondenza fra indicazioni in etichetta previste dal disciplinare e i componenti costitutivi del prodotto – rileva Coldiretti - rischia di costare cara agli imprenditori onesti sul piano nazionale e internazionale, dove è destinato il 16 per cento della produzione di mozzarella di bufala. Ventimila lavoratori, 128 caseifici, 1850 allevamenti con 250.000 capi allevati per un fatturato complessivo di 300 milioni di euro potrebbero trovarsi in difficoltà per l’imperdonabile leggerezza di chi pensa di fare affari sfruttando impropriamente l’immagine di uno dei prodotti piu’ prestigiosi del Made in Italy che con quasi 33mila tonnellate è al quarto posto per produzione tra i formaggi italiani a denominazione di origine (DOP).
Il successo del Made in Italy alimentare dipende – evidenzia Coldiretti campana - dalla qualità e dalla trasparenza dei processi produttivi che concorrono a realizzarlo, dal lavoro alla materia prima fino all’informazione ai consumatori verso i quali non possono essere tollerati inganni. La credibilità conquistata dagli agricoltori italiani nel garantire la qualità delle produzione – sostiene la Coldiretti - è un patrimonio da difendere nei confronti di quanti cercano di sfruttare la fiducia conquistata nelle campagne per vendere prodotti “taroccati”.
La mozzarella di bufala è stata consumata nel 2013 da quasi un italiano su due e si classifica tra i formaggi preferiti a livello nazionale e internazionale dove svolge un ruolo di traino del Made in Italy, alimentare e non.
5 Dicembre 2014
MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA ADULTERATA