La mappatura dei siti interessati da problematiche ambientali nei territori indicati nella Direttiva interministeriale dello scorso 23 dicembre fornisce certezze e nuova fiducia nell’interesse di produttori e consumatori. E’ quanto rileva Coldiretti Campania a commento della presentazione dei dati e del decreto interministeriale firmato per fronteggiare l’emergenza ambientale nei territori fra Napoli e Caserta dai ministri dell'Agricoltura, Maurizio Martina, della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.
A seguito del monitoraggio e dei controlli effettuati sul territorio dei 57 comuni delle due province che costituiscono la cosiddetta 'Terra dei fuochi', il 99% del territorio campano risulta sano ed estraneo ad inquinamento e a sospetti con un totale di 51 siti individuati pari a soli 64 ettari di suolo agricolo classificato a rischio per i quali, limitatamente ad essi, secondo quanto si legge nel resoconto preparato dai ministeri di Salute, Ambiente e Politiche agricole risulta necessario prioritariamente proporre misure di salvaguardia.
Se con la vicenda della Terra dei fuochi era come fosse calato definitivamente il sipario con la messa al bando della produzione agroalimentare regionale, ora più che mai il territorio campano con il fatto estremamente positivo delle limitate aree agricole inquinate rilevate rispetto alle preoccupazioni iniziali e con tutti i controlli egli accertamenti che sono stati messi in atto si dimostra realtà che può fornire le migliori garanzie di sicurezza alimentare e grande occasione di sviluppo – evidenzia Gennaro Masiello presidente di Coldiretti Campania.
Si pone la questione degli imprenditori agricoli operanti sui terreni dei siti delimitati. Essi sono vittime e devono essere compensati per la perdita di reddito determinata dal divieto di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli e occorre inoltre avviare al piu’ presto le operazioni di bonifica strutturale magari con i proventi dei beni confiscati alla criminalità organizzata – conclude Masiello.