Dall’inizio della crisi sono piu’ che raddoppiate le frodi nel settore del vino e degli alcolici con un incremento record del 102 per cento del valore di cibi e bevande sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate, con un danno incalcolabile per il prodotto agroalimentare Made in italy piu’ esportato. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Campania dopo che gli uomini del Corpo forestale dello Stato su mandato della Procura della Repubblica di Benevento hanno sequestrato circa 80,000 bottiglie di vino illecitamente prodotto e distribuito sul territorio nazionale con falsa denominazione Falanghina e Aglianico Igp. Il personale dei Comandi Provinciali di Roma e Benevento, ha accertato che dalla Bulgaria, proveniva una notevole quantità di vino che risultava poi commercializzato con delle etichettature, di marchi come Falanghina e Aglianico Beneventano I.G.P., totalmente contraffatte. I disciplinari di produzione stabiliscono infatti che, per la produzione di vini IGP e DOC, devono essere seguite scrupolose regole sull'origine delle materie prime e senza utilizzare alcun tipo di adulterazione.
I Forestali hanno potuto accertare, dalle analisi dei registri aziendali, che fraudolentemente veniva immessa sul mercato una quantità nettamente superiore alla produzione ipotizzando anche l’adulterazione dei vini con prodotti di sintesi. Il sequestro più consistente è avvenuto nella Capitale dove sono state sequestrate circa 40,000 bottiglie del totale nazionale, ma le indagini si sono estese anche a Firenze, Ercolano, Frattamaggiore.
Continuano le indagine del Corpo forestale dello Stato a tutela del settore vitivinicolo e a tutela della sicurezza agroalimentare in tutta Italia. Gli ottimi risultati dell'attività delle forze dell’ordine - sottolinea Coldiretti Campania- confermano l'efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull'inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo. Occorre comunque distinguere – afferma Coldiretti - la burocrazia buona che tutela produttori e consumatori da quella cattiva che serve solo a stampare carte dietro le quali si nascondono i troppi furbetti del bicchiere, a danno dei veri produttori. L’opera delle forze dell’ordine – conclude Coldiretti – sarebbe comunque più facile se fosse finalmente applicato lo stop al segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero.”
8 Ottobre 2014
VINO: COLDIRETTI CAMPANIA, FRODI RADDOPPIATE, BENE SEQUESTRO FALSI AGLIANICO E FALANGHINA IGP